la storia di Giona – lic. classico “V. Pollione” Formia

 

Argomento: “La storia di Giona”

  • Ore 9,30 –Apertura e discorso del Dirigente Scolastico Prof. Quirino Leccese
  • Ore 10 – presentazione dell’incontro a cura della Prof.ssa Adele Caramico e sua Relazione su “La dignità della vita umana”
  • Ore 10,30 – Sabrina e Giona Paluzzi: saluti, presentazione e Testimonianza
  • Ore 11,30 – Testimonianza di Fabrizio e Angela Tiezzi
  • Ore 12,00 – domande degli alunni
  • Ore 12,40 – Ringraziamenti e chiusura del Prof. Quirino Leccese
  • Ore 13,15 – Conclusione e Saluti

 

CONSIDERAZIONI SULLA STORIA DI GIONA  ELABORATE DAGLI ALUNNI DELLE PRIME CLASSI DEL  LICEO CLASSICO “VITRUVIO POLLIONE” DI FORMIA
(a cura della Prof.ssa Adele CARAMICO)

Nello svolgimento del Programma di Religione Cattolica, nel momento in cui abbiamo affrontato il rispetto della persona umana, la sua dignità, la tutela della vita dell’uomo, è sorta spontanea una serie di domande negli allievi:

Come e quando rispettare la vita?
Quando ha inizio?
E ancora, cosa accade a chi invece è malato?
Chi decide sulla vita dell’altro?
A tutti questi ed altri interrogativi collegati non si può rispondere con una sola lezione, come non si può rispondere senza portare degli esempi concreti di vita vissuta. Ai giovani, lo sappiamo bene, non bastano solo le teorie e le parole, occorrono i fatti.
Per tale motivo è stata proposta loro, insieme ad altre realtà, “La storia di Giona”, presa su internet, dal sito “La Quercia Millenaria”. Una storia vera, vissuta con molta intensità e che ha colpito molto gli studenti.
Così è nata l’idea di mettere per iscritto ciò che ha colpito di questa storia, le riflessioni fatte, gli interrogativi suscitati.
Sono nati dei semplici, ma profondi, elaborati fatti dagli studenti di più classi della Prima Liceo classico.
La freschezza delle loro parole, la loro sincerità e spontaneità ha colpito un po’ tutti, ed insieme si è pensato di pubblicarle anche su internet.
Ringrazio il Dirigente Scolastico, Prof. Quirino Leccese, che ci ha concesso questa possibilità e i genitori degli alunni che hanno autorizzato la pubblicazione degli elaborati dei loro figli.
Ma un ringraziamento particolare va proprio agli studenti che con la loro sensibilità hanno dato modo di far riflettere anche gli adulti sul valore di un dono così grande quale la vita di ogni uomo.

Ecco gli elaborati.

La storia di Giona mi ha particolarmente colpita perché ho riflettuto sulla speranza e sulla fiducia in Dio che la madre ha sempre avuto in ogni situazione. E’ stato, infatti, questa grande fede ad aiutarla ad affrontare le difficoltà che l’hanno provata, ed hanno sconvolto la sua vita, fino a quel giorno tranquilla.Mi sono resa conto che affidarsi a Dio significa avere forza e coraggio, e che non sempre è facile. E’ sbagliato pensare a Dio solo nei momenti difficili, è soprattutto quando siamo sereni, e quando la nostra vita sembra apparentemente felice, che dobbiamo ringraziarlo e pregare, come è avvenuto per i genitori di Giona che, grazie alla loro fede, sono riusciti a superare tutte le avversità. 

        Brigida Beatrice I D                                                                

 

 Leggendo la storia di Giona, sono venuta a conoscenza di una realtà che non mi ha mai toccata da vicino: la lotta per la vita, per la sopravvivenza, una lotta che non è dovuta alla fame, alla sete, o alla povertà; immagini che ogni giorno vediamo in TV provenienti direttamente dai Paesi del terzo Mondo, ma una lotta nel nostro mondo, il mondo del benessere e del progresso che ha coinvolto una famiglia italiana. In una realtà come la nostra, in cui regna il benessere, la prosperità, in cui tutti sono propensi a comprare e a buttare via, a consumare anche più del necessario e a sprecare continuamente. L’uomo si sente invincibile, crede di essere padrone del mondo, di essere riuscito con il progresso a piegare la natura, ma invece  l’unica cosa che è realmente vera è che ci stiamo distruggendo, che la natura è più potente dell’uomo e di qualsiasi tipo di progresso. Sono storie toccanti come quella di Giona che devono aiutarci a riflettere che  volte non sempre la scienza, e  con essa l’uomo, può tutto, che esistono i problemi, malattie o fenomeni di fronte ai quali l’uomo è inerme e diventa inesorabilmente piccolissimo. Spesso però l’uomo, che si rende conto di essere una nullità di fronte all’immensità dell’universo, si affida ad un qualcosa in grado di dargli delle risposte e di accompagnarlo nella sua vita come nel caso dei genitori di Giona, che è la fede. E se questa davvero assume un significato profondo dentro di noi, e se abbiamo completa fiducia nella grandezza e clemenza di Dio, essa è l’unica in grado di aiutarci ad avere forza e coraggio e a sperare.

Giorgia Simeone I D                                                                                       

 

 “…La vita è la vita, difendila”. Penso che questo pensiero di Madre Teresa di Calcutta esprima in pieno il significato della storia di Sabrina e Carlo e del loro piccolo Giona. Forza, voglia di vivere e far vivere : una donna come Sabrina DEVE essere l’esempio per tutte quelle persone che si arrendono ai primi ostacoli della vita. Lei ci ha insegnato che bisogna continuare a lottare quando siamo colpiti più duramente, che è quando tutto sembra perduto che non si DEVE RINUNCIARE a combattere. Grazie a questa donna tante persone hanno imparato cos’è la vita, ma soprattutto quanto è cara l’opportunità che ogni singolo uomo ha di VIVERLA!!

Alessia Palmaccio – Martina Fico  I D                                                                     

 

 Questa storia insegna, a nostro parere, una cosa molto spesso dimenticata : la vita ha un valore grandissimo e dobbiamo viverla fino in fondo e aiutare gli altri a viverla. Inoltre pensiamo che nessuno di noi può decidere della vita degli altri e nel momento in cui ciò avviene si compie un gravissimo sbaglio e soprattutto nessuno si può arrogare il diritto di impedire la vita. E la storia di Giona e di tutte le persone che gli hanno permesso e che gli permettono ancora di vivere insegna proprio questo. Le due figure che ci hanno particolarmente colpito sono quelle del medico Noia e quella della sorella maggiore di Giona. La fede e la maturità dimostrate da queste persone ci fanno capire che perseverando in questi valori si possono affrontare e superare situazioni tragiche, che inizialmente sembrano irrisolvibili.

Annapaola Villano – Assunta Fulco I  D                                                                      

   

 La “storia di Giona” ci ha particolarmente colpito poiché è straordinaria la forza di volontà e, soprattutto, la fede che la donna ha dimostrato davanti a una difficoltà così grande. Ha mostrato l’amore per suo figlio ancor prima che nascesse, ha posto dinanzi alla sua stessa vita quella del figlio senza preoccuparsi delle conseguenze. E’ una donna che deve essere presa come esempio ogni volta che ci troviamo di fronte ad un ostacolo e siamo tentati ad arrenderci. E’ mirabile inoltre la fede alla quale è difficile aggrapparsi, specialmente nei momenti di dolore.

Olga Di Nucci  – Lina Valerio  – Virginia Lisbona – I D                                                 

 

In questa storia quello che più meraviglia è la fede che, nonostante la situazione di grave pericolo, sia per la vita della donna incinta e sia dal punto di vista psicologico, si manifesta con continuità. Questa fede è il punto di riferimento di questa donna ed è ciò che la spinge ad andare avanti. A  nostro parere il coraggio e la fede di questa donna sono da ammirare, tuttavia raramente si riesce a sopportare un tale peso e un tale dolore. Questa donna dovrebbe essere un modello da seguire e non, come molte hanno fatto, da deridere.

Roberto Capobianco – Nicola Perrino I F

                                                                                                                                                 

 La storia del piccolo Giona mi ha colpito molto. E’ incredibile come il credere fortemente in qualcosa possa dare il coraggio alle persone di andare avanti. E’ quello che è successo a questa famiglia : infatti quando la madre è rimasta incinta, i dottori credevano che per il bambino non ci fosse niente da fare. La donna però, non ha voluto sentire ragioni, da nessuno, né medici, né amici, né parenti e ha continuato a credere e a sperare, nonostante il dolore, le sofferenze e le illusioni. Probabilmente qualcun altro avrebbe abortito dopo aver saputo che il bambino sarebbe sicuramente morto, ma lei non si è arresa, forse perché aveva qualcosa in più, o almeno più forte degli altri : la fede. Avere un punto di riferimento così forte come la fede e l’orgoglio del marito e delle altre due figlie, ha permesso a questa madre di continuare a credere che suo figlio potesse vivere. Infatti, alla fine, quando ormai tutti avevano perso la speranza, Giona è nato e, nonostante qualche difficoltà da affrontare, a distanza di un anno, è diventato un bambino bellissimo e vivace, e soprattutto in linea con i suoi coetanei.

Roberta Zampoli   I D

                                                                                            

 E’ in casi come questi, (la storia di Giona), che si capisce che il mondo non è così crudele; che esistono persone capaci di aiutare e persone che si abbandonano totalmente alla fede… La figura di Sabrina, è una figura che mi ha colpito molto, perché l’ho trovata una donna molto forte e piena d’amore dentro di sé, un amore puro verso il proprio figlio. Ma ciò che l’ha aiutata di più a superare i brutti momenti e a sperare che quella piccola vita potesse nascere è stata la sua grandissima fede in Dio, che l’ha fortificata molto nel suo carattere, che le ha permesso di andare avanti giorno per giorno; molte persone infatti non ce l’avrebbero fatta a continuare a lottare nel dolore e nella paura di perdere da un momento all’altro quella piccola vita che ormai faceva parte di sé.

Marilena Malagusi  I D

                                                                                                 

 Sembrava un caso impossibile quello di Giona, un lungo cammino travagliato che non sarebbe diventato un esempio per tutti noi se non fosse stato per il coraggio e la fede infinita dimostrati da Sabrina, la quale ha trovato l’appoggio della sua famiglia che è rimasta compatta nelle avversità e come premio ha visto trionfare la vita del piccolo Giona. Proprio lui, così fragile, è il simbolo  di uno dei legami più straordinari: il rapporto di fede tra Dio e un suo figlio. Personalmente non posso dire di seguire perfettamente il modello di comportamento di un buon cristiano, ma ho avvertito anch’io in situazioni non facili il bisogno di tenermi stretta ad una speranza ed è stata proprio la fede che mi ha permesso di affidarmi nelle mani di Qualcuno che mi ha fatto sentire protetta e capita.

Federica Laracca  I D

                                                                                        

 La storia di Giona potrebbe apparentemente sembrare il triste racconto di una madre e del suo bambino, ma da una lettura più attenta, si può notare come in realtà questa storia nasconda un vero miracolo. Infatti solo un miracolo poteva salvare questo bambino che non aveva alcuna possibilità di sopravvivenza. E’ davvero stupefacente vedere la forza con la quale Sabrina ha continuato ad amare la piccola vita che portava dentro di sé, nonostante l’orizzonte le offrisse solo delusioni. Lei, da sola, è riuscita a scavalcare il muro di pregiudizi che le si mostrava in tutta la sua solitudine e desolazione. Secondo me Sabrina è una donna unicamente d’ammirare. Non solo per il coraggio dimostrato nel portare avanti una gravidanza, con piccolissime possibilità di successo, ma anche per la fiducia che ha dimostrato in Dio nell’affidarsi completamente alla fede.

 Valentina D’Auria  I D

                                                                                          

 Questa è la storia di un figlio di Dio dato per spacciato fin dalla nascita dalle migliori equipe mediche e salvato solo dalla fede… Questo è uno dei tanti casi di persone miracolate…!

Ma a pochi, oramai, importa… Nessuno si interessa dei disagi e dei problemi altrui, in un mondo dove gli uomini si affannano a correre verso il progresso senza rendersi conto che il mondo sta andando verso una disgregazione! Aids, droga, alcool, guerra.. Gravi disagi che capi di stato e parlamentari ignorano, ma che corrodono dall’interno una società che ha, ormai, perso la fede… Milioni di persone che muoiono ogni giorno senza che altri ne prendano atto… Un continuo ed illimitato progresso che fortunatamente preoccupa campi industriali, letterari e scientifici… La medicina procede a grandi passi verso la perfezione. Ma si ferma là dove solo Iddio può operare. E così per Giona la sola medicina non ha potuto nulla. Ma la tenacia dei genitori ha interessato a tal punto Iddio da concedere loro un miracolo …

Fabiola Flocco  I D

                                                                                                   

La storia di Giona mi ha fatto capire tante cose. Mi ha meravigliato la volontà di continuare la gravidanza, pur sapendo che entrambi (figlio e madre) avrebbero rischiato. Mi ha meravigliato  Sabrina e la sua enorme fede, grazie alla quale il figlio è riuscito a guarire, anche se non completamente, perché Giona una volta nato in seguito ha avuto qualche problema. Ma io sono del parere che pur rischiando ed essendo consapevole che forse Sabrina non avrebbe potuto vedere suo figlio crescere, comunque lei ha avuto la forza, grazie alla fede, di andare avanti, di fare il possibile per dare vita ad una creatura di Dio anche se non perfettamente sana. La fede può tutto, o quasi purtroppo. Ma la cosa importante è che la fede c’è un po’ in tutti ed è la volontà, che grazie a questa (la fede), da la forza di andare avanti.

Ornella Franzoni  I D