Coronavirus- parte prima

Oggi è esattamente un mese che sono uscita dal mio luogo di lavoro e non vi sono rientrata più. Non è certo stata una scelta.

Il 21 febbraio è stato l’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di carnevale. Sarei dovuta rientrare il 27 febbraio…..ma fra una proroga e l’altra oggi sono a casa senza essere più ritornata nella scuola dove insegno.

Ed ora che succederà?

È’ stata la domanda che mi sono fatta quando, giorno dopo giorno, la situazione per l’epidemia del coronavirus è andata sempre più avanti.

E seguendo ogni giorno i vari bollettini della Protezione Civile, i comunicati vari sia nazionali che locali, mi sono resa conto che la situazione in cui stiamo vivendo è diventata surreale.

Sembra assurdo quanto sta accadendo: morti che aumentano ogni giorno, contagiati in aumento, reparti di rianimazione e ospedali ormai al collasso……

Tutto è peggio di quei bollettini di guerra di cui ho letto solo sui libri di storia, peggio dell’epidemia della peste di cui si legge nei “Promessi Sposi”.

Vorresti svegliarti una mattina e renderti conto di aver fatto un brutto sogno e che non sta accadendo nulla.

Ma purtroppo non è così. La notte non si dorme tanto. Si è sempre a leggere e cercare notizie su internet. E’ quasi una ricerca affannosa di una notizia positiva, di qualche parola che ci faccia pensare che i contagi si abbassino e finiscano completamente.

Ed anche per queste notizie, purtroppo, non è così.

Sinceramente mi è difficile scrivere su tutto questo. Ciò che provo ed ho dentro non riesco ad esprimerlo ed è la prima volta che mi accade.

Una sensazione di mondo “svuotato” quando si guarda fuori di casa ma, nello stesso tempo, di mondo che sta soffrendo.

Le strade sono vuote. Siamo tutti in casa. Siamo tutti appesi ad un filo di speranza.

Ma facciamo parte di questa storia che anche coi nostri gesti responsabili stiamo costruendo.

Si, non avrei voluto vivere una situazione del genere. Ma ci siamo dentro e dobbiamo viverla pienamente. Siamo noi i protagonisti della storia e lo dobbiamo essere in modo responsabile.

Ed intanto mentre scrivo apprendo che i morti in più sono 793, i contagiati in più sono 4821…………e sono passate solo 24 ore dal bollettino precedente!

Basta, non posso più scrivere.

Questo è il tempo del silenzio, è il tempo di pregare, in ginocchio!

(Adele Caramico Stenta)