Di aborto si continua a parlare……….. (I Parte)

Ma sappiamo come avviene?

Di aborto si continua a parlare come se fosse una cosa che rientri nella norma. O meglio, si parla di interruzione volontaria della gravidanza e tutto ciò con la tutela della Legge, che permette di interrompere una vita umana, nel grembo materno, allo stesso modo come si può andare al supermercato e cambiare un prodotto.

 “Questo prodotto non è adatto, ho sbagliato nell’acquistarlo, allora chiedo di cambiarlo”.

Questo figlio ora non lo voglio, ho sbagliato nel concepirlo, ora lo butto via”.

Per lo meno per il “prodotto” resta la possibilità di restare integro e di essere cambiato con un altro, mentre per il neoconcepito neppure questa possibilità esiste, lo si butta via e basta.

Non è per essere cinici o polemici, ma la vita umana vale meno di un “prodotto”? Vale meno di un acquisto sbagliato?

Se si guarda al numero di aborti che vengono praticati nei nostri ospedali, sembra proprio di sì, che la vita umana non valga poi tanto!

Ciò che manca è l’informazione: molte donne vanno ad abortire senza conoscere cosa realmente accade, senza sapere a cosa vengono sottoposte loro e, soprattutto, la nuova vita che portano in grembo.

Volontariamente non viene spiegato loro cosa accade!

Non vogliamo qui spiegare dettagliatamente come avviene un aborto, ma darne solo qualche informazione in merito, affinché si sappia cosa accade realmente.

Innanzitutto le tecniche abortive usate possono essere di due tipi: chirurgiche oppure farmacologiche.

Fra quelle chirurgiche abbiamo l’aspirazione, l’embriotomia e l’isterotomia.

L’aspirazione, che solitamente si pratica quando l’embrione ha meno di 3 mesi, consiste nell’introdurre nell’utero un tubo che è stato collegato ad un aspiratore molto potente. In tale modo il corpicino viene lacerato e poi viene risucchiato.

L’embriotomia, che è il metodo maggiormente praticato nei primi 3-4 mesi di vita dell’embrione, consiste nell’introduzione di un cucchiaino ricurvo ed aguzzo nell’utero, col quale si taglia a pezzi l’embrione e poi si fa il raschiamento.

L’isterotomia, che è anche chiamata aborto con taglio cesareo, è , fino al taglio del cordone ombelicale, del tutto uguale ad un parto avvenuto con il taglio cesareo.

Vi è anche un altro tipo di aborto, detto con “parto parziale”: praticamente viene estratto il bambino dal grembo materno lasciandolo “dentro” solo con la testa, che è la parte più grande da far uscire, e poi con un ago viene aspirato il “contenuto” cerebrale e quindi il piccolo cranio ormai “sgonfio” può essere estratto. Questo tipo di aborto è stato proibito in molti Paesi.

C’è anche un altro tipo di aborto, detto per avvelenamento, che consiste nell’introdurre nell’utero sostanze chimiche irritanti che procurano una grandissima sofferenza nell’embrione, portandolo ad una morte lenta e molto dolorosa.

A questo punto………….ogni ulteriore commento sarebbe superfluo!

Per quanto riguarda le somministrazioni farmaceutiche che procurano l’aborto volontariamente, ne parleremo nella seconda parte di questo articolo.

(continua)

Adele Caramico Stenta