Il Rosario da bambina

Come avevo già detto ad agosto, periodicamente scriverò del Rosario, ma anche di ciò che per me ha significato e significa ancora.

Quello che affiora adesso è un ricordo da bambina……………

———————————

Questa preghiera, nella mia esperienza personale, mi è stata insegnata da bambina.

Ricordo che nel mese di maggio alle 6 del mattino andavamo in Parrocchia per la Messa, eravamo bambini che frequentavamo le scuole elementari. Non ci costava alzarci presto ed andare in Chiesa prima di andare a scuola.

Lo facevamo molto volentieri. In quel periodo storico noi, anche se piccoli di età, potevano uscire di casa a quell’ora senza gli adulti: tutto era tranquillo e non ci accadeva nulla.

Ricordo che chi abitava più lontano dalla Parrocchia bussava, strada facendo, ai campanelli delle case degli altri bambini per andare a Messa tutti insieme.

Alla fine arrivavamo in Chiesa in tanti, tutti bambini dai 6 ai 10 anni.

Nell’aria il profumo delle rose, in Chiesa il profumo dell’incenso e della nostra felicità fatta di piccole cose.

C’era la recita del Rosario, poi la Messa e non ci stancavamo, anzi eravamo contenti.

Dopo la Messa il parroco ci “consegnava” un santino con un fioretto scritto dietro l’immagine, accompagnato da una caramella o da un cioccolatino.

Quel “fioretto” era il nostro piccolo sacrificio da fare in quel giorno per offrirlo alla Madonna.

Che aria di festa il ritorno a casa, di corsa, perché bisognava poi andare a scuola.

E tutto questo lo facevamo in ogni mese di maggio. Eravamo felici così, ci bastava.

Il Rosario ha accompagnato tutta la mia vita, da bambina ad oggi, attraversando tante tappe insieme a me.

Un po’ alla volta ve ne parlerò.

(continua)

Adele Caramico Stenta