Un piccolo Vangelo blu

A volte il rimettere a posto delle cose fa venir fuori non solo oggetti che si pensava fossero smarriti, non solo riaffiorano con essi ricordi di un tempo che ormai cronologicamente è lontano, ma si rivivono sensazioni, emozioni ed entusiasmi di quel tempo che danno una risposta alle scelte che successivamente si sono fatte.

Ieri stavo mettendo in ordine gomitoli di cotone, di lana, stoffe con ricami iniziati e mai finiti, che stavano in uno scatolone e che dalla venuta in Piemonte praticamente non erano ancora stati sistemati. Forse erano rimasti chiusi lì dentro, per anni, pensando che quello scatolone contenesse cose poco utili e così la loro “sistemazione” è stata sempre rimandata nel tempo perché non troppo importante.

Mi dicevo: stanno in quella scatola, a chi danno fastidio in effetti?

Ma ieri all’improvviso ho tirato tutto fuori per mettere in ordine quelle cose. Gomitoli di cotone mai usati ancora con l’etichetta, lo stesso per quelli di lana; poi un lenzuolino per culla iniziato a ricamare e mai portato a termine ed insieme col telaio pure le matassine di cotone che sarebbero servite per quel ricamo.

In fondo allo scatolone però trovo un piccolo libro blu. Lo guardo bene prima di prenderlo in mano…..come se avessi il timore di toccarlo: sapevo cosa fosse ma non pensavo di averlo ancora.

E così ho preso in mano questo piccolo libro blu, tutto impolverato.

Che libro è? Semplice, un Vangelo comprato tanti anni fa.

Sulla prima pagina interna vi è scritto “S. Pasqua 1975”. Poi c’è il mio nome nella pagina successiva, con una frase scritta da me. La frase è molto sbiadita ma cerco di leggerla.

Avevo scritto:

“La nostra vita c’è stata data da Lui. Lui ci dà l’amore, la gioia, la felicità di stare su questa terra, siamoGli grati. Egli ci Ama”!

Così continuo a sfogliarlo.

Ecco, ora ci sono versetti sottolineati, date scritte in alto a matita, parole messe in evidenza con un colore diverso, e così la mia mente va a quei tempi così lontani.

Cosa facevo?

Era da poco venuto il nuovo parroco nella Parrocchia dei Santi Cosma e Damiano a Gaeta, un sacerdote giovane, don Gennaro Avellino, che ci aveva proposto di vivere il Vangelo nella nostra vita.

Così un giorno dissi ad una mia amica alla quale ero, e sono anche oggi, molto affezionata di provare a fare ciò che il parroco ci aveva detto.

E facemmo così. Ogni sabato pomeriggio ci vedevamo io e lei nello studio del parroco (che di tanto in tanto veniva a vedere cosa stavamo leggendo e su cosa stavamo riflettendo), leggevamo il vangelo fino a quando un versetto non ci colpiva in modo particolare. A quel punto ci fermavamo, sottolineavo tutto il versetto per evidenziarlo meglio, ed insieme facevamo il proposito di vivere nella settimana successiva secondo quanto quelle parole ci dicevano di fare.

La settimana passava, e ci rivedevamo il sabato successivo per raccontarci come “fosse andata” con quel versetto. Il parroco pure ci aiutava a capire ed a leggere nella nostra vita, nei nostri piccoli sforzi, la Mano di Colui che ci stava guidando sulla Sua strada. E così siamo andate avanti per tanto tempo. Da lì, da quei sabato pomeriggio a leggere il Vangelo, è partita la nostra avventura della vita.

Ciascuna di noi ha percorso strade diverse, ma sempre con in mente la stessa meta e lo stesso modo di affrontare le situazioni alla luce non di noi stesse ma delle parole del Vangelo.

Quello che da adolescenti abbiamo vissuto c’è servito come trampolino di lancio per gli anni futuri, per la vita futura.

E di anni da quel 1975 ne sono passati, vero cara Erminia?

Entrambe ci siamo formate una famiglia e sappiamo che le basi che le abbiamo voluto dare sono radicate proprio nel Vangelo. Io mi sono sposata prima di te, ed ho voluto che tu fossi la mia comare di matrimonio, anzi….la mia “commara”, come affettuosamente ti ho sempre chiamata!

Che dire? Il Signore ci ha voluto bene, ad entrambe, e ci ha concesso di proseguire sulle Sue Orme.

Cara Erminia, tu sei rimasta a Gaeta, con tuo marito ed i tuoi figli. Io mi trovo a Torino, con mio marito, i miei figli, un nipotino e mio genero: la mia famiglia sta diventando sempre più numerosa. Ma ciò che abbiamo imparato quei sabato pomeriggio ci ha segnate per sempre in modo positivo.

Don Gennaro, il nostro parroco di allora, dal 2000 è salito al Cielo, troppo presto per lui e per tutti noi, ma sono sicura che ci sta guardando anche ora, mentre sto scrivendo di lui e sta sorridendo ad entrambe come sapeva fare lui.

E pensare che l’avventura della nostra vita, cercando di seguire Gesù, ebbe inizio in un modo così semplice……………

Tutto iniziò……leggendo insieme un piccolo Vangelo blu!

Adele Caramico Stenta