Evangelium vitae: una riflessione

Il 25 marzo 2020, in piena pandemia, sono stati 25 anni dalla Lettera Enciclica Evangelium vitae, di Giovanni Paolo II.

A distanza di tutto questo tempo il suo contenuto, e quanto in essa espresso, resta di una attualità disarmante.

Vediamo innanzitutto lo schema di tale Enciclica, che ci fornisce un primo quadro generale dei suoi contenuti.

Il Documento è suddiviso in 4 parti, precedute da una Introduzione nella quale già si intravedono quali saranno gli argomenti trattati, e termina con la Conclusione in cui troviamo una preghiera di Giovanni Paolo II con la quale affida a Maria la “causa della vita”.

Ecco sinteticamente lo schema dell’intera Enciclica:

  • Introduzione
  • Parte prima:
    • La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo. Le attuali minacce alla vita umana.
  • Parte seconda:
    • Sono venuto perché abbiano la vita. il messaggio cristiano sulla vita.
  • Parte terza:
    • Non uccidere la legge santa di Dio
  • Parte quarta:
    • L’avete fatto a me. Per una nuova cultura della vita umana
  • Conclusione

Già l’inizio di questo Documento mette in risalto il cuore di tutto lo stesso parlando di Vangelo della vita.  Tale Vangelo va accolto ed annunciato a tutti gli uomini, qualsiasi sia la loro cultura e il periodo storico nel quale si trovano a vivere. Proprio agli albori della storia della salvezza non a caso c’è una nascita, c’è una nuova vita, c’è un bambino. E proprio la proclamazione di questa “nascita” diventa motivo di grande gioia per tutti.

Sempre nell’Introduzione troviamo una parte dedicata al valore della persona umana dove viene messo in risalto come l’uomo sia chiamato a vivere non in un modo qualsiasi, ma la sua deve essere una pienezza di vita. Quest’ultima non è qualcosa di solo “terreno” ma va “più in là” in quanto il suo perno principale è proprio il partecipare alla stessa vita di Dio.

E’ una vocazione che va ben oltre la vita terrena di ciascuno di noi perché guarda all’Eternità.

In tale situazione cambia la prospettiva della vita terrena dell’uomo e della donna che, diventa realtà penultima, una realtà che ci viene “consegnata” non per esserne i padroni bensì per custodirla responsabilmente per poi “riconsegnarla” al Datore della Vita (cfr. Evangelium vitae nn. 1-2).

Sempre nell’Introduzione si parla di quali sono oggi le nuove minacce alla vita umana, minacce che sono verso persone e popoli e soprattutto sono verso quelle vite che sono più deboli ed indifese. Ci sono, purtroppo, dei veri e propri atti che vanno contro la tutela della persona ed addirittura anche la stessa medicina, che ha come scopo principale il prendersi cura della vita umana ed il difenderla, in alcuni suoi ambiti realizza questi atti contro la persona umana (cfr. Evangelium vitae n. 3).

Purtroppo “L’esito al quale si perviene è drammatico: se è quanto mai grave e inquietante il fenomeno dell’eliminazione di tante vite umane nascenti o sulla via del tramonto, non meno grave e inquietante è il fatto che la stessa coscienza, quasi ottenebrata da così vasti condizionamenti, fatica sempre più a percepire la distinzione tra il bene e il male in ciò che tocca lo stesso fondamentale valore della vita umana” (Evangelium vitae n. 3)

(continua)

(Adele Caramico Stenta)