Parlando di Alfie a scuola

La storia del piccolo Alfie Evans non si può dimenticare ed ora, a distanza di giorni e giorni dal suo assurdo epilogo, vorrei raccontarne qualcosa.

La breve vita di questo bambino e la forza dei suoi genitori, sono entrati anche nell’animo degli studenti. Un docente non deve solo trasmettere nozioni, ma soprattutto esempi di vita ed ideali vissuti seguendo i valori fondamentali della vita umana.

La storia del piccolo Alfie è stato oggetto di riflessioni nelle aule scolastiche, nell’ambito delle lezioni riguardanti l’etica della vita umana. Avere come punto di riferimento la vita vissuta aiuta molto gli studenti a comprendere il significato e la grandezza dei valori fondamentali della nostra vita come cattolici e come persone.

Abbiamo seguito insieme le varie vicissitudini dei genitori Tom e Kate, le varie udienze in tribunale, i diversi interventi svolti da coloro che hanno fatto del tutto per aiutare questo bambino ed i suoi genitori.

Gli studenti leggevano e commentavano fra loro, si rendevano conto che la situazione era assurda.

Volendo usare delle loro affermazioni: “Prof, ma da quando gli altri devono decidere della vita e salute di un figlio”?

“Prof, se fossi io il padre mi prenderei mio figlio e scapperei via dall’ospedale! Altro che arrestarmi se lo tocco: è mio figlio”!

“Prof, ma in Inghilterra è possibile che stia accadendo tutto questo? Ma è assurdo! Un figlio ha il diritto di essere tutelato dal padre e dalla madre, non deve decidere lo Stato”!

L’argomento relativo all’etica del fine vita è stato affrontato nelle classi terminali, ma poi la “voce” si è estesa per cui mi sono ritrovata che anche in classi con alunni più piccoli di età mi siano state rivolte domande sul piccolo Alfie e la sua storia.

Un’allieva di seconda superiore mi ha detto ad un certo punto: ”Prof, noi queste cose dobbiamo saperle e lei deve dircele”.

Questa frase mi ha lasciata perplessa perché, sinceramente, stavo salvaguardando gli allievi di età inferiore da queste notizie, per una mia forma di protezione. Ed invece…sono stati loro a voler sapere di più ed a sottolineare che su determinati argomenti vogliono essere informati e vogliono che si spieghi loro come stanno andando veramente le cose.

Parlare di “etica del fine vita” è diventata più che una lezione scolastica, più che uno dei tanti argomenti di cui trattare.

Il piccolo Alfie, con la sua vita e sofferenza, ha scosso tante coscienze, ha scosso la vita anche di semplici studenti di un istituto tecnico che fino a quel momento avevano sentito solo parlare di determinati argomenti. Ora è stato diverso.

Quegli allievi hanno vissuto, con me, quei momenti. E dal solo parlarne si è passati al riflettere ed approfondire una tematica così delicata.

“Prof, ma perché accadono queste ingiustizie”? e questa è stata la domanda particolare, quella alla quale non è facile ma forse è proprio impossibile rispondere con la sola razionalità.

Ho voluto condividere con chi mi legge uno “sprazzo” della mia vita da insegnante. E’ uno sprazzo in cui non solo gli allievi hanno appreso ma ho appreso anche io da loro.

Questo è uno dei tanti miracoli del piccolo Alfie e dei suoi genitori. E’ proprio ciò che è scritto nel Vangelo: se il chicco di grano non muore non porta frutto.

E chissà quanti frutti ci saranno e magari noi non li vedremo come docenti, ma resterà l’aver seminato qualcosa che a noi non è dato di vedere ma che un domani gli alunni potranno far fruttare.

Adele Caramico Stenta